Le parole di Rosella Sensi, ex presidente della Roma, a TuttoSport. Al centro i due allenatori che in questa giornata di campionato si sfideranno: Daniele De Rossi e Cristian Chivu, compagni di squadra dal 2003 al 2007.
Qual è il primo ricordo di entrambi?
“Di Chivu ricordo bene il suo arrivo a Roma, lo prese il mio grande papà per rinforzare la squadra. Di De Rossi ho un ricordo eterno e insieme a Totti occupa un posto speciale”.
Secondo lei cosa hanno ereditato dagli allenatori avuti a Roma?
“Parliamo di due tecnici con personalità e grande intelligenza. Sicuramente Capello per entrambi è stato un esempio ma credo che anche gli altri abbiano saputo loro infondere un qualcosa. Sia Chivu che De Rossi sono apparentemente due timidi”.
Cosa c’è di romanista in loro due?
“La Roma per Chivu è stata la squadra che l’ha formato, tanto che all’Inter è arrivato da giocatore maturo. De Rossi è Roma per me, quella bella”.
Ha un ricordo specifico dei due in campo?
“Non ce n’è uno particolare, sono stati anni bellissimi, ma pure alcuni difficili”.
E fuori dal campo invece?
“Con Chivu non ho legato così tanto. L’ho ceduto io a Massimo perché lui voleva andare fortemente all’Inter. Per quanto riguarda De Rossi, era molto legato alla mia mamma: entrambi hanno aiutato una persona che stava molto male”.
Pensava potessero diventare allenatori?
“Chivu non lo avrei detto, De Rossi sì”.
Come pensa andrà l’avventura di De Rossi al Genoa?
“Credo meriti il tempo per lavorare serenamente. Gli va data fiducia”.
Le è dispiaciuto sia stato esonerato dalla Roma?
“Ci avrei tenuto fosse rimasto. Ma adesso sono felice possa continuare il suo percorso da allenatore”.
Come vede invece Chivu all’Inter? Ha già la pressione del dover competere per forza
“Credo ne fosse consapevole”.
Vi sentite ancora con loro due?
“Con Chivu no, con De Rossi qualche volta sì e non parliamo di calcio”.
