La Roma perde all’Olimpico contro il Napoli per il gol di Neres nel primo tempo, scendendo così al terzo posto in classifica. Di seguito le pagelle di Stefano Petrucci
Svilar 6
Si presenta con un’uscita a valanga fuori area su Lang ,al minuto 9, sbarrando la via del gol anche alla ribattuta di Hojlund. È in fondo l’annuncio di quello che verrà. La difesa alta della Roma è un azzardo che la sua presenza rende possibile, senza annullarne totalmente in rischi. Nulla può, infatti, sulla decisiva percussione centrale di Neres, al 36’, avviata peraltro con discreta collaborazione da parte dell’arbitro Massa.
Mancini 5,5
Pare stanco, e nemmeno pco. Si batte con furore, quasi mai con lucidità, disinnescando nel complesso Lang, ma senza mai riuscire ad appoggiare in ripartenza come servirebbe. Lontanissimo da Neres anche lui, in occasione del contropiede decisivo.
N’Dicka 6
Fa subito sentire i muscoli a Hojlund, con una spallata che per l’illuminato Marelli meriterebbe il cartellino giallo (il rosso diretto no?). Non perde il duello individuale, durissimo sin dal primo contatto, ma la partita sì. La differenza la fanno gli attaccanti che il Napoli ha, a differenza della Roma.
Hermoso 6
Tampina Neres, pessimo cliente, con mestiere e concentrazione. Purtroppo non può frenarne la corsa verso il gol che decide la sfida, lanciato com’è nel vivo dell’area napoletana, nella vana attesa del tocco di Koné, steso da Beukema.
Celik 5,5
Meno brillante anche lui, che da settimane tira non poco la carretta, nella catena destra che già vede in enorme difficoltà Soulé. Né certo la situazione migliora all’ingresso di Dybala, fotocopia sbiadita di sé stesso.
Cristante 5,5
Comincia controllando il temuto McTominay senza apparenti complessi di inferiorità, ma – appunto – è solo apparenza. Non è serata nemmeno per lui, probabilmente a corto di fiato dopo la gara di giovedì. Prova a innescare una manovra che proprio non decolla, orfana delle accelerazioni di Koné e, in generale, della lucidità collettivamente mostrata fino a ieri. Ammonito, esce nell’ultima mezz’ora.
El Aynaoui 6 (dal 17′ s.t. per Cristante)
Entra forse persino tardi, vista la puntualità e la costanza con cui riesce a chiudere le ripartenze del Napoli nel cuore della pressione che la Roma prova a produrre peraltro senza l’efficacia che servirebbe.
Koné 5,5
Sopravvissuto assai teoricamente alla martellata di Diao: in campo, senza l’esplosività che proprio non riesce ad esprimere, sono subito dolori per lui e per la squadra. Le ordinate geometrie di Lobotka lo sovrastano, fisicamente frenato com’è. Protagonista involontario anche dell’azione che determina il match: subisce fallo da Beukema al 35’, il grottesco Massa (sin lì fiscale fino alla nausea) non vede o fa finta di non vedere e, con la Roma sbilanciatissima, il Napoli fa a fette l’Olimpico affondando il contropiede fulminante di Neres. Gasp, probabilmente esagerando, non gli risparmia un minuto, a conferma di quanto lo consideri irrinunciabile o di quanto poco si fidi delle alternative.
Wesley 5
Altro giocatore in riserva. Dopo la serataccia di coppa, parte soffrendo la corsa del dirimpettaio Di Lorenzo e, in generale, la difficoltà della squadra a mettersi in moto spezzando il fraseggio di Lobotka e compagni. Recupera un minimo di brillantezza verso la mezz’ora, ma il Napoli trova il varco giusto con Neres (e l’arbitro) e di lì in poi offre sempre più frenesia che lucidità nella spinta verso Milinkovic Savic.
EL SHAARAWY s.v. (dal 37’ s.t. per Wesley)
Entra a giochi fatti, senza possibilità di incidere.
Soulé 5
Non riesce mai ad accendersi, nel match che avrebbe dannatamente bisogno della sua qualità. La squadra, subito in difficoltà, lo cerca decisamente poco, ma lui ci mette del suo con qualche svolazzo di troppo, specie sotto la marcatura asfissiante di Bongiorno.
DYBALA 5 (dal 17’ s.t. per Soulé)
Propone quello che al momento può (purtroppo poco o niente), guardato a vista da difensori cui Massa concede parecchio. In queste condizioni, fa male dirlo, non è proponibile.
PELLEGRINI 5,5
É lo specchio del vorrei-ma-non-posso della notte romanista. Si scuote dall’avvio incerto al 29’, con lo strappo prodigioso, che pare illuminare la squadra in netta difficoltà sotto il martellare del Napoli. Peccato che Rrahmani sia prontissimo a chiudere su un Ferguson in ritardo. Chiede poi un rigore dopo un contrasto in area con Rrahmani, sullo 0-1: con Massa a fischiare è come sperare che nevichi a ferragosto. Una botta alta al 77’, nella ripresa di tentativi sempre velleitari, anticipa di poco la sua uscita dal campo.
Bailey 5 (dal 35′ s.t. per pellegrini)
Fascetta alla Gervinho, rendimento alla Bailey versione romana. Illude, con una giocata, nella possibilità di regalare qualche cenno di vivacità al blando forcing giallorossa. Ma finisce là.
Ferguson 5,5
Riparte titolare dal 1’, spinto da qualche timido bagliore di ripresa e, soprattutto, dalla mancanza di alternative affidabili. Prova con scarsi esiti a muoversi tra i giganti di Conte, al vertice di una squadra assai meno brillante. Rimandato per l’ennesima volta. Un vero 9 servirebbe come il pane.
Baldanzi 5,5 (dal 1′ s.t. per ferguson)
Preferito all’irlandese, e a Dybala, in avvio di ripresa. Butta in campo un bagaglio certo non eccellente: tigna, buona volontà e il destro chiuso da Milinkovic-Savic che illude (poco) nel miracolo attorno al 90’.
Gritti 5,5
L’ombra del Gasp non riesce a migliorare la disastrosa media punti (0,80) nei testa a testa con Antonio Conte. La squadra non ne ha (i due giorni di riposo in meno pesano eccome), specie contro un’avversaria che ha un altro passo, un’altra struttura e altri giocatori d’attacco.
Abritro: Massa 4
La squadra arbitrale schierata da Rocchi era da brividi già in avvio: il bancario di Imperia in mezzo al campo (con zero vittorie per la Roma da più di tre anni), Pairetto quarto uomo, Aureliano var e Di Bello avar. Chi offre di più? Lui, lo spensierato fischiettatore che non ne azzecca una. Complimenti vivissimi al designatore e alla sua banda.
