Cosa vi hanno insegnato le prime due partite per arrivare così pronti ad oggi?
“Che non si può sbagliare nulla, perché alla minima distrazione poi queste squadre ti puniscono. Speriamo di aver imparato la lezione, soprattutto dopo la partita di Torino contro la Juve. La squadra aveva fatto un ottimo risultato, visto l’avversario. Peccato perché rimane l’amarezza di non aver raggiunto l’obiettivo, che era quello di passare il turno. Siamo arrivati a 11 metri dalla qualificazione. Rimane l’amarezza, ma resta l’orgoglio di aver fatto di tutto per regalare una gioia ai nostri tifosi“.
La Roma viene a prendere uomo contro uomo, saltare quella pressione direttamente e arrivare sugli attaccanti può essere una soluzione?
“Lo fanno tutti quelli che ti vogliono venire a prendere altissimo, soprattutto se lo vogliono fare uomo contro uomo. Dobbiamo essere sicuramente bravi ad avere velocità di esecuzione quando serviamo un compagno, soprattutto spalle alla loro porta, per poi attaccare lo spazio con il terzo uomo. Abbiamo preparato diverse cose e speriamo di metterle in pratica“.
Ci lo racconta un po’ Rodriguez?
“È un ragazzo che ha aspettato il suo momento e l’ha fatto in uno stadio caldo davanti a 50.000 persone. Su quello nessuno di noi aveva dubbi, perché viene da una realtà dove spesso ha giocato davanti a milioni di occhi. Per cui è un ragazzo che ha un futuro importante dalla sua parte e a volte anche gli occhi non mentono mai. Lui non vedeva l’ora di scendere in campo e mi auguro per lui che questo possa essere veramente l’inizio di una grande carriera“.
