Dategli i gol e vi (ri)solleverà la Roma. Il Gasp de noantri non ha mai fatto mistero di avere bisogno di qualche attaccante in più per poter far vedere l’effetto che fa giocare per segnare un gol in più degli avversari piuttosto che uno in meno.
La sfida, persa, contro il Napoli è stato il terzo indizio che ha confezionato la prova di un reparto offensivo che fa una certa fatica a fare la differenza, l’esatto contrario di quello che hanno fatto gli attaccanti che negli scorsi anni hanno certificato le fortune dell’Atalanta del Gasp. Il problema è di ieri, ovvero dell’estate scorsa, quando il tecnico arrivato da Bergamo alta e bassa ha chiesto attaccanti in tutti i modi possibili. Lo è dell’oggi perché il cammino, comunque positivo, della Roma lo sta ribadendo partita dopo partita, in particolare in quegli scontri diretti che fin qui hanno ridimensionato un sogno comunque ancora da cavalcare. Lo è ancora di più del domani. E non ci riferiamo soltanto all’imminente mercato di gennaio che una volta era definito di riparazione. Pensare solo a quello sarebbe limitativo e pericoloso, negando una visione futura che invece qualsiasi staff dirigenziale deve essere in grado di avere per poter anticipare e risolvere i problemi in funzione della costruzione di una squadra migliore.
Per capire cosa vogliamo dire, e siamo sicuri che a Trigoria ne siano perfettamente consapevoli, è sufficiente ricordare le date di scadenza dei contratti dei giallorossi che oggi sono a libro paga. Il prossimo primo luglio, allo stato attuale delle cose, i contratti degli attaccanti dicono questo: Dybala, scadenza; El Shaarawy, vedi Dybala; Ferguson fine prestito (e oggi è perlomeno difficile pensare che sarà riscattato per i 38 milioni messi nero su bianco sul contratto); Bailey, fine prestito (e pure qui al momento ci sembra altrettanto complesso che vengano versati i venti milioni per il riscatto dall’Aston Villa); Baldanzi ulteriori due anni con la Roma; Dovbyk altri tre anni di contratto; Soulé vedi Dovbyk.
Con questo vogliamo dire che il prossimo primo luglio, la Roma allo stato attuale delle cose potrà contare su un centravanti (l’ucraino) con tutti i se e i ma del caso, su una punta esterna (Soulé) e su un Baldanzi che già definirlo attaccante ci sembra un esercizio di grande ottimismo. Insomma, la sostanza è che la Roma è chiamata a ricostruire un reparto d’attacco. Ovvero, tra gennaio e la prossima estate, dovranno arrivare non meno di tre-quattro attaccanti. A meno che, ovviamente, non sia destinato a rimanere qualcuno di quelli che sono prossimi ai saluti. Ma per quello che sappiamo al momento è da escludere un prolungamento di Dybala ed El Shaarawy, così come il riscatto di Ferguson e Bailey.
Certo, le cose possono cambiare, ma il direttore sportivo Massara in ogni caso è chiamato a un lavoro complicato, reso ancora più delicato dalla consapevolezza che i paletti del seetlement agreement stipulato con l’Uefa, obbligano la Roma ad avere una grande attenzione sui conti economici.
Eppure qualcosa si dovrà fare. Già da gennaio. Dando a Gasp quello che vuole il Gasp. Cioè un esterno di fascia sinistra e piede destro e un centravanti, entrambi in grado di garantire quei gol che fin qui non ci sono stati. Non sarà facile. Zirkzee, il favorito come numero nove, si sta oltretutto complicando visto che ora gioca (e segna) con il Manchester United. E poi fin qui, per i contatti che Massara ha attivato, sono stati più i no che i sì. Per Fofana chiedono almeno cinquanta milioni, Raspadori e Chiesa hanno fatto sapere di non volersi muovere, Tel costa uno sproposito, per Fabio Silva il Borussia Dortmund per ora ha chiuso la porta, El Mala (Colonia) ha il Bayern e mezza Premier addosso, per Franculino, visto con il Mijdylland, il costo non fa che lievitare di gol in gol. Per Massara, insomma, il nodo da sciogliere è piuttosto complicato. Si dovrà inventare, senza avere un budget significativo, un’operazione da gatto maculato, roba che è la specialità del suo maestro Walter Sabatini. Perché le ambizioni Champions della Roma in qualche misura dipendono proprio dal gatto maculato.
