a cura di Alessandro Santoro
Un antico proverbio giapponese recita: “Sette volte giù, otto volte su”. Sarà perché la Roma non ha calciatori giapponesi dai tempi di Hidetoshi Nakata, ma è un concetto che fa fatica ad attecchire dalle parti di Trigoria.
Uscendo dai salotti della filosofia ed entrando subito nei meandri della statistica, i dati ci raccontano di una squadra che fa una tremenda fatica a rientrare in partita quando finisce sotto nel punteggio. Prendendo in esame il solo campionato, la Roma è passata in svantaggio in cinque occasioni. In ben quattro di queste, a fine gara la squadra allenata da Gian Piero Gasperini non ha portato a casa punti.

Le gare che preoccupano
L’eccezione che conferma la poco confortante regola è costituita dalla partita di Firenze contro Kean e compagni. L’attaccante viola aveva aperto le marcature al quattordicesimo minuto approfittando del troppo attendismo di Ndicka. Un mancino di Soulé e un colpo di testa di Cristante sono bastati a ribaltare il risultare e a consegnare alla Roma la vittoria. Da lì in poi, il nulla.
Poco più di due settimane prima era arrivata la prima sconfitta stagionale. In quell’occasione, subito dopo la sosta il Torino allo Stadio Olimpico trova il vantaggio intorno all’ora di gioco grazie a Simeone, che approfitta di uno scivolone di Koné e porta avanti i suoi. La Roma non riesce a costruire occasioni, e la rete dell’ex Napoli risulta decisiva.

Il diciotto ottobre l’Inter all’Olimpico va avanti con il gol di Bonny nel primo tempo e, complice un colpo di testa fuori misura di Dovbyk, il risultato di zero a uno resiste fino alla fine. Avversario diverso ma stesso risultato contro il Milan a San Siro. Un’ottima Roma per la prima mezz’ora si spegne nell’istante in cui subisce una rete firmata da Pavlovic al termine di un’azione di contropiede, altro leitmotiv negativo di questo primo terzo di campionato giallorosso.
Il gol incassato contro il Napoli e la mancanza di grandi palle gol da quel momento in poi – unica eccezione il tiro di Baldanzi a pochi minuti dalla fine neutralizzato da Milinkovic-Savic – è quindi solo l’ultimo di una lunga serie di quelli che adesso non possono più essere considerati solo sfortunati eventi.

il confronto con le prime in classifica
E le altre? Prendendo in esame le big del nostro campionato (le strisciate del nord e il Napoli) per la Roma emerge un quadro sconfortante. I giallorossi sono, al pari della Juventus, la squadra che è andata più volte sotto, ben cinque. I bianconeri da cinque svantaggi hanno cavato però un punto in più grazie al pari acciuffato contro l’Atalanta, ed erano anche riusciti a rimontare uno svantaggio contro l’Inter prima che il risultato venisse nuovamente ribaltato.
Il Milan è la squadra che ha fatto meglio in questo senso. L’undici di Allegri è passato in svantaggio tre volte, rimediando una sola sconfitta alla prima giornata contro la Cremonese. La rimonta completata contro la Fiorentina e il pareggio acciuffato in extremis contro il Pisa chiudono il cerchio.
Nessun dramma per una Roma che è ancora all’inizio di un tragitto di miglioramento sotto la guida di un tecnico esperto, ma un campanello d’allarme che invita a ragionare non solo su discorsi tattici ma anche su alcuni limiti nella convinzione e nella consapevolezza del sé in questa squadra.
