Il Napoli spoglia la Roma

Gasperini in panchina con il Viktoria Plzen

Credit: Gino Mancini

Pubblicato il:   3 Dicembre 2025

A cura di Gabriele Turchetti

Nessun dramma, niente disfattismo. Non può essere una sconfitta a cancellare quello che di buono ha fatto la Roma nei tre mesi sotto la guida di Gasperini. E la classifica, con il primo posto distante un punto, ne è un’ulteriore certificazione. Ma la gara con il Napoli ha riportato alla luce alcune imperfezioni cicliche della squadra giallorossa e fatto tornare a galla mancanze e lacune della rosa.

Le ripartenze fanno male

Quello di Neres è il quarto gol subito in Serie A dalla Roma nato da una ripartenza veloce, un record negativo condiviso con l’Inter. Al netto dell’episodio che genera l’azione decisiva, con il contatto tra Rrahmani e Koné. Ma siamo abituati a vedere una diversa applicazione del regolamento in circostanze ed episodi simili (Pasalic-Koné vi dice qualcosa?).

Allargando il discorso, la Roma è la squadra che ha concesso il maggior numero di ripartenze veloci (17) in campionato. Un compromesso da accettare, un rischio da correre, nell’idea di calcio di Gasperini. Le ripartenze avversarie possono risultare fatali, soprattutto quando la squadra di Gasp non è al 100% dal punto di vista atletico.

il napoli mette a nudo le fragilità della roma

Inter, Milan e Napoli. Tre scontri diretti, tre sconfitte. Un problema che la Roma si porta dietro da troppi anni, al quale solo Ranieri è stato in grado di mettere una toppa nella passata stagione. Ma se Sommer e Maignan sono stati almeno costretti a metterci i guanti, Milinkovic-Savic è stato spettatore non pagante all’Olimpico fino al 90′, quando è arrivato l’unico sussulto – il tiro di Baldanzi – della Roma.

La pericolosità esibita con le milanesi è rimasta intrappolata nella ragnatela di Conte. Lo confermano i numeri. Solo 7 tiri, di cui 2 in porta, per la Roma contro il Napoli, a differenza degli 11 (5 in porta) con l’Inter e i 16 (6 in porta) con il Milan. Il dato che presenta il divario maggiore è quello relativo ai tocchi in area. Soltanto 13 domenica scorsa rispetto ai 22 con i nerazzurri e i 33 con i rossoneri.

Quando la squadra non riesce a sfondare coralmente, si sente la mancanza del giocatore che salta l’uomo, che aggiunge imprevedibilità, o del centravanti che, dal nulla, si inventa il gol. Ma che alla Roma servano rinforzi in attacco e che Gasperini li richieda a gran voce da quest’estate, lo sanno anche le mura di Trigoria.

Categorie:   Approfondimenti

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