Il protagonista del nuovo episodio di A casa dei Campioni è Bryan Cristante. Ecco le sue parole nell’intervista fatta in collaborazione con Idealista.
Sei a Roma dal 2018 e ormai qui sei di casa: ci dici quali sono i pregi e i difetti di questa città?
“A livello professionale non mi ero mai fermato tanto in un posto. La città è bellissima, non la scopro io. Ha tantissimi posti da scoprire, anche se la vivi da molto tempo. Difetti? diciamo il traffico”.
Quali sono le zone che ti piacciono di più e i luoghi che preferisci frequentare?
“Devo dire che non esco tantissimo, quando non sono al campo, resto a casa in famiglia e mi piace godermi un po’ di tranquillità. Senza dubbio mi piace il centro di Roma, la zona del Colosseo, i luoghi storici, dove davvero capisci la grandezza della città”.
Meglio casa in affitto o da comprare? Tu cosa hai scelto a Roma?
“Qui a Roma non ho ancora acquistato, ma non escludo di farlo in futuro anche come investimento”.
In queste stagioni in giallorosso, quali sono i momenti più belli che hai vissuto?
“La vittoria della Conference League, con l’abbraccio della città intera, praticamente tutta riversata sulle strade. In generale, è sempre bello giocare in casa con lo Stadio Olimpico sempre pieno. È un fenomeno che si è evoluto negli anni, le prime due stagioni qui non era così. Poi, da dopo il Covid, ogni partita è stato un crescendo”.
Quest’anno hai dato il benvenuto a un allenatore che è stato molto importante per te ai tempi dell’Atalanta, che effetto fa averlo a Roma? Lo hai trovato cambiato in qualcosa?
“No, anzi, è sempre il solito mister Gasperini. Carico, voglioso di fare bene e di trasmettere le sue idee alla squadra. Ci è già riuscito dopo i primi mesi di lavoro. E in campo si vede”.
Nello spogliatoio chi sono i compagni più simpatici e chi i più “rompiscatole”?
“Siamo davvero un bel gruppo, non è una frase fatta. Come in ogni ambiente lavorativo, convivono diverse personalità. Noi che siamo qui da più anni, come il sottoscritto, oltre a Lorenzo Pellegrini, Gianluca Mancini, Stephan El Shaarawy, cerchiamo di far capire ai più giovani dove si trovano e la responsabilità che comporta indossare questa maglia”.
Di te spesso si dice “è il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere”. E, in effetti, hai giocato sempre con tutti i mister che hai avuto. Qual è il tuo segreto?
“Nessuno in particolare (ride, ndr). Mi metto a disposizione degli allenatori, cerco di fare il mio lavoro sempre al meglio, con le mie caratteristiche”.
Se un tifoso volesse venire per la prima volta allo stadio e ti chiedesse cosa non dovrebbe perdersi della partita, da veterano dello spogliatoio cosa gli consiglieresti?
“Beh, senza dubbio il momento dell’inno Roma Roma, pochi minuti prima del calcio d’inizio. È una delle cose più emozionanti che si vedono in assoluto in uno stadio di calcio”.
