Gasperini: “Non è stata una settimana facile. Pisilli una risorsa”

Le parole del tecnico giallorosso in conferenza stampa

Credit: Gino Mancini

Pubblicato il:   6 Dicembre 2025

Alla vigilia della sfida contro il Cagliari, torna a parlare in conferenza stampa l’allenatore giallorosso Giampiero Gasperini. Di seguito le sue dichiarazioni.

Sulle condizioni di Dybala, Ferguson e Angelino.
“Angelino ha avuto questo problema, è stato fuori due mesi che sono tanti. Non è un problema muscolare, si tratta di altro. Gli ultimi esami sono andati bene, ieri ha ricominciato ad allenarsi con la squadra. Nell’ultimo periodo si è allenato individualmente abbastanza bene. Penso sia una situazione dettata più dei medici. Non è stata una settimana semplice, abbiamo avuto acciacchi e influenze. Parlo di Koné, El Aynaoui e Wesley che credo non rischieremo domani. Oggi pomeriggio faremo gli esami e vedremo. Diciamo che non è stata la settimana che speravo, ma questi ragazzi non mollano mai, sono sempre presenti. Cercherò di portare tutti comunque, ma giovedì abbiamo la partita a Glasgow e lunedì la sfida con il Como dobbiamo valutare bene”.

Ci sono dieci partite in quaranta giorni. Partiranno due calciatori per la Coppa D’Africa. Ci sono questi acciacchi: si sente di avere la rosa per giocare tre competizioni? Vede la fame in quei giocatori che fin qui hanno giocato meno?
“In questo momento sono tutti acciacchi di qualche giorno. L’unico infortunato al momento è Dovbyk, la rosa è al completo. Anche lui è sulla via della guarigione. Numericamente è una rosa completa. Sui giocatori che hanno giocato meno. mi stanno dando tutti belle risposte. Non solo Ghilardi, ma anche Pisilli, Ziolkowski. Sono contento per loro e avranno più spazio. Numericamente la rosa è in grado di affrontare tre competizioni, quello che deve fare è continuare a mantenere un rendimento alto in quel nucleo molto forte fino adesso. Dobbiamo alzare la qualità in attacco che finora ha avuto poca presenza e incisività: da Dovbyk a Ferguson, Dybala e Bailey. Ognuno per un motivo diverso ma ci son stati veramente poco fino adesso. Magari abbiamo ulteriori margini per fare meglio”.

Sull’attacco ci ha mostrato che si può giocare anche con un centravanti senza peso. Con il Napoli abbiamo rivisto Ferguson: come ci spiega questa scelta? E Dybala lo vedremo ancora punta centrale?
“Il problema di Dybala è solo che stia bene e che possa giocare. Altrimenti non può giocare né lì e né da altre parti. Ha fatto quella serie di partite fino al Milan, che son state anche positive, ma sono solo quattro. Questa settimana è stato fuori per influenza, ieri e l’altro ieri ha fatto differenziato, oggi si aggrega con la squadra. Stiamo parlando di un giocatore molto forte, ma in questo periodo non abbiamo avuto la continuità. Sull’attacco? Si può giocare in tanti modi. Baldanzi ha fatto bene a Cremona, domenica con il Napoli ha avuto una ghiotta occasione. E’ un ragazzo che dà belle risposte, non è il suo ruolo ma abbiamo avuto diverse indisponibilità e lui ha fatto molto bene. Sappiamo che per giocare con lui centravanti devi giocare in un certo modo, se gioca Dovbyk o Ferguson devi giocare in un’altra maniera”.

Ndicka e El Aynaoui saranno disponibili lunedì contro il Como?
“Non ho ancora certezza”.

Cosa cerca da Baldanzi e Dybala quando giocano lì. Provo a chiederle che tipo di lavoro si aspetta dall’attacco leggero.
“Nel momento in cui ti vengono a mancare contemporaneamente Ferguson e Dovbyk, vai a cercare, nella rosa che hai, l’adattamento migliore. Quindi cosa vai a cercare? Vai a cercare la rapidità, la tecnica, i triangoli, la palla terra. Se pensate anche al gol che è stato annullato a Pellegrini a Cremona, Baldanzi ha fatto una giocata… È chiaro che con quelle caratteristiche vai a cercare di mettere al meglio le caratteristiche di quei giocatori. Se ne hai altri, con altre caratteristiche, cerchi di sfruttare quelle che sono le caratteristiche migliori. Però, nella nostra rosa, in questo momento, se mancano quei due giocatori, è chiaro che quelle che hanno la caratteristica migliore, secondo me, anche rispetto a Soulé oppure a Pellegrini, vanno a fare quel ruolo. Poi, noi, che non lo possiamo fare, non lo può fare teoricamente chiunque con le proprie caratteristiche”.

Che tipo di giocatore è Bailey: può alzare il livello o ancora no?
“Me lo auguro. Lui è stato fuori tre mesi, tre mesi sono tantissimi. Ha avuto un infortunio, non chirurgico, ma un infortunio che l’ha tenuto fuori per due mesi. Due mesi sono tanti, quindi subito dopo è rimasto quasi un altro mese fuori. È chiaro che nel frattempo gli altri vanno avanti, vanno forte. È in un gruppo che viaggia, che è sempre presente, sempre compatto, sempre bello reattivo negli allenamenti e nelle partite. Non è facile poi dover recuperare, dover inseguire, soprattutto in un periodo come novembre-dicembre, dove tutti vanno. Tutte le squadre ormai non hanno più quei cali asfissianti, i ritmi sono alti. Tu hai perso strada e devi rimetterti velocemente in carreggiata per recuperarla. È quello che stiamo cercando di fare, sperando che lui possa avere la continuità e la presenza negli allenamenti. Però, penso, beh… come fa a partire dall’inizio? Tre mesi che è fuori, è difficile. Deve rientrare in condizione, iniziare ad allenarsi regolarmente, dare un po’ di continuità agli allenamenti. Nella prima settimana o due settimane che si allena con regolarità, vedremo. Però c’è anche tutto il resto. È chiaro che è un giocatore su cui ci puntiamo. Lui, come quelli che ho nominato prima, Dybala, Ferguson, Dovbyk, sono giocatori che ci auguriamo possano dare. Perché se loro girano e hanno continuità, riusciremo a essere anche più competitivi”.

Ha parlato di highlander”. Vuole citarne qualcuno per capire, insomma, quali sono anche i suoi riferimenti nello spogliatoio?
“Mi fido veramente di tutti. Questo per lo spogliatoio è un aspetto straordinario. A partire da Svilar, posso dire anche degli altri portieri che non stanno giocando. Vale per tutta la difesa: Hermoso è un leader, Mancini è un leader, Ghilardi e Ziolkowski sono due giovani che non hanno saltato un minuto d’allenamento e per loro è stato anche faticoso all’inizio. Sono molto contento per Ghilardi che ha fatto quella prestazione, perché vuol dire che, quando uno fa, riesce a fare pure una prestazione, ma vuol dire che è in grado di poterla fare. Sarà così anche per Ziolkowski, che è un ottimo ragazzo, non so quale sarà il suo tempo, ma sono tutti ragazzi a posto. Vale per il resto dei ruoli, c’è il centrocampista, vale per l’esterno Wesley, ma anche tutti gli altri, Rensch, che c’è sempre, Tsimikas con le sue difficoltà, ma c’è sempre. Pellegrini, straordinario, Soulé, straordinario. Abbiamo avuto qualche defezione in quei giocatori che per lungo tempo, poi gli altri possono avere qualche giorno che succede, giocando a calcio tante partite, succede. Questi purtroppo hanno avuto defezioni molto lunghe nello stesso reparto e, nonostante questo, la Roma, in virtù proprio di questi ragazzi, ha fatto fino adesso un ottimo percorso e abbiamo tutta l’intenzione di continuare a farlo. Pisilli è un altro ragazzo straordinario e che sta facendo molto bene. L’ho un po’ penalizzato, ma è un giocatore forte. Lui giustamente meriterebbe magari di giocare di più e io non voglio fermarlo, perché se c’è la possibilità di giocare nella Roma sarebbe la cosa migliore. È normale che lui ambisca a giocare di più, ma lo sta facendo con grande professionalità ed è sempre lì pronto. Si è visto Baldanzi, che poi ha avuto la possibilità di giocare e ha fatto bene. La forza della Roma in questo momento è questo gruppo. In questo gruppo i giocatori hanno una mentalità veramente straordinaria”.

Con la partenza di El Aynaoui può prendere Pisilli quel posto?
“Direi di sì, assolutamente. Sì, direi sì, direi assolutamente, ma anche per quello che ho visto in allenamento merita tutto questo. Io ho insistito molto su quel centrocampo perché stava facendo molto bene e all’inizio c’era El Aynaoui da inserire, ho forzato un po’ di più su di lui e ha dato delle risposte molto forti, e poi ha trovato tre highlander che gli hanno concesso poco spazio. Però io sono molto convinto di Pisilli. Poi come ho detto prima, piuttosto che creare un problema è meglio che lui giochi, però mi piacerebbe potesse giocare qui”.

Su Palestra, visto che lui l’ha avuto anche a Bergamo, e poi l’eventuale assenza di Mina può cambiare le scelte in attacco della Roma?
«No, non cambia questo. Noi cercheremo di mettere in campo la formazione migliore. Palestra sta facendo cose forti, è un altro di cui i ragazzi, anche se lui è del 2005, hanno visto giocare per l’Atalanta da anni, da quando aveva 17 anni. L’anno scorso sembrava poter saltare dei passaggi, aveva fatto un buon campionato con l’U23, ma era già un giocatore molto subito. Quest’anno ha voluto trovare spazio a Cagliari e lo sta facendo con grande valore, ma è un giocatore su cui si punta da tempo. Anche lui era spesso chiuso da tanti giocatori in quel ruolo, c’era Bellanova, Zappacosta, c’erano diversi giocatori in quel ruolo, e la dimostrazione è che i giovani devono giocare e quando giocano migliorano. Però non è facile per squadre che giocano per obiettivi importanti: o fai una scelta dichiarata con la società e punti decisamente sulla valorizzazione, sapendo che puoi perdere qualcosa, ma nell’immediato non hai riscontri futuri, però ci sono sempre dei punti interrogativi. Devi puntare su questo, altrimenti se imponi davanti giocatori solidi e comunque bravi, per i giovani è spesso difficile trovare spazio in una squadra con meno ambizioni. Poi devi cercare di farlo tutto”.

Come ha trovato Arena al ritorno dall’ottimo Mondiale che ha disputato e se ci potrebbe essere la possibilità di vederlo tra i convocati per la gara di domani?
“Sì, per domani è convocato. Qui ci andiamo un po’ più in età, un po’ più, però i passaggi sono poi gli stessi. Quello che ho sempre trovato producente è avere una rosa di 17 giocatori e poi avere dei giovani dietro da buttare dentro. Queste sono tutte situazioni che devi creare in anticipo e poi dopo dare spazio, magari se hai un settore giovanile importante come Roma o Atalanta. Ma mi accorgo che man mano che sali di ambizione e che pensi a risultati molto più alti, questo discorso diventa difficilissimo da fare in Italia”.

Siamo ormai a dicembre inoltrato, quindi penso, almeno dal mio punto di vista, che si possano tirare le somme sull’andamento di Ferguson, visto che è un giocatore che poi è in prestito con una situazione particolare in vista della prossima estate. Si sta parlando in questi giorni della possibilità che lui possa tornare al Brighton in maniera anticipata. Come si pone lei davanti a questa eventualità.
“Non posso impedire che se ne parli, ma io ne parlerò a gennaio con la società. In questo periodo succede sempre che si parli di tanti giocatori, poi magari uno entra, fa due gol e cambia il mondo. Oppure fa due o tre partite di livello e cambiano tutti i giudizi. Io credo che quello che sarà adesso è troppo presto, come avete accennato voi, ci sono tantissime partite che possono cambiare completamente le strategie e le idee”.

Possiamo dire che Pellegrini sta diventando un uomo di Gasperini?
“No, è un uomo della Roma, è un giocatore forte. Un giocatore molto solido sia come giocatore, che sicuramente è un valore, ma questo l’avete sempre saputo. È un giocatore giovane che ha 29 anni, un giocatore sano, sempre presente, si allena benissimo, è un ottimo ragazzo, fa parte di tutto quel gruppo di capitani molto attaccati alla squadra, alla stagione, alla prestazione della squadra”.

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