Campionato, dodici partite: 3 presenze, minuti complessivi 70, mai titolare. Europa League, cinque gare: 3 presenze, minuti complessivi 47, mai titolare. Under 21: 6 presenze in altrettante partite, minuti complessivi 496, sempre titolare, quattro gol di cui uno straordinario che ha fatto il giro di tutte le trasmissioni sportive del mondo. Che il soggetto in questione sia Niccolò Pisilli non ci vuole molto a capirlo, così come a porsi una semplice domanda: dov’è l’errore?
Probabilmente da nessuna parte, ma ci sembra chiaro come il giovane e promettente centrocampista cresciuto nel settore giovanile della Roma, una presenza anche nella Nazionale maggiore, una risposta la stia cercando. E con lui il suo procuratore. Il tutto senza alzare la voce, in grande serenità, pensando a una soluzione che possa far contenti tutti, Roma compresa, immaginando comunque un futuro vestito ancora di giallorosso. In questi casi, quando si pensa a una soluzione e, oltretutto, si è vicini a una finestra di mercato come quella del prossimo gennaio, la risposta è quella di pensare di andare a giocare, sottolineiamo giocare, da qualche altra parte. Un futuro magari anche temporaneo, ma che possa consentire a Pisilli (e alla Roma) di vedere l’effetto che fa giocare con continuità nel calcio dei grandi che il ragazzo ha cominciato a frequentare quando era ancora minorenne, certificazione di qualità che davvero non possono essere messe in discussione.
Qualcuno dirà: ma come, a metà dicembre la Roma perderà per un mese El Aynaoui, riducendo ulteriormente le scelte in un reparto, quello dei mediani, già cortino di suo, e Pisilli vuole andare via nel momento in cui potrebbe avere lo spazio che fin qui non ha avuto? Il ragazzo tutto questo lo sa, così come ha la piena consapevolezza che davanti a lui, nel suo ruolo (che non è poi proprio il suo visto che Niccolò è un interno in un centrocampo a tre), ha giocatori che si chiamano Koné, nazionale francese, Cristante, nazionale italiano, El Aynaoui, nazionale marocchino e, quindi, trovare spazio tutto è meno che semplice. Soprattutto con uno come Gasperini che (la storia del tecnico lo certifica) quando trova i suoi due mediani, tende sempre e comunque a schierarli in campo, anche ogni tre giorni perché .
A Trigoria l’idea di prendere un altro centrocampista a gennaio c’è pur nella consapevolezza di un budget vicino allo zero. E allora perché non provare a prendere due piccioni con una fava? Ci spieghiamo. Si potrebbe pensare, e chissà che al Fulvio Bernardini non l’abbiano già fatto, di mettere in piedi uno scambio di prestiti con due società che, sicuramente, hanno già chiesto informazioni su Pisilli. Ovvero il Genoa e il Sassuolo. Con la squadra di Daniele De Rossi che ha grande stima di Pisilli, si potrebbe pensare a uno scambio con il danese Marten Frendrup, anni ventiquattro, con la formula del prestito con riscatto e controriscatto per entrambi i giocatori. Stessa formula si potrebbe fare pure con la squadra allenata da Fabio Grosso, pensando a uno scambio con il norvegese Kristian Thorstvedt, anni ventisei. Pisilli avrebbe così la possibilità di andare a giocare con continuità, puntando a fine stagione di tornare a casa, nella Trigoria dove è nato, cresciuto e maturato. Una soluzione che darebbe risposte più solide alla Roma e a Pisilli. Ragazzo che comunque sogna un futuro in giallorosso. Da protagonista.
