Primi in solitaria dopo 12 giornate: alla Roma non accadeva dalla stagione 2013/14. Un’era fa, calcisticamente parlando: in panchina c’era Rudi Garcia e in campo due bandiere come Francesco Totti e Daniele De Rossi. La maglia era “pulita”: niente main sponsor (Roma Cares occupò quello spazio) e niente sponsor tecnico in evidenza, nell’anno di transizione da Robe di Kappa a Nike, che debuttò ufficialmente nel 2014/15. Uno sponsor di maglia tornerà solo nel 2018, con Qatar Airways, esordio nell’andata della semifinale di Champions contro il Liverpool ad Anfield.
Tornando al 2013, la Roma di Garcia era prima con 32 punti dopo 12 turni: +1 sulla Juventus e +4 sul Napoli (all’epoca terzo posto ancora valido per l’accesso ai preliminari di Champions). Quel weekend si chiuse con l’1-1 contro il Sassuolo: i neroverdi agguantarono il pari in pieno recupero con Berardi, stoppando la corsa giallorossa.
Chi c’era in campo? Tra i pali Morgan De Sanctis; in difesa Mehdi Benatia, Maicon, Federico Balzaretti, oltre ad Alessandro Florenzi (allora spesso utilizzato da esterno) e il giovane Alessio Romagnoli. In mezzo, Miralem Pjanic, Kevin Strootman e Daniele De Rossi; Radja Nainggolan arriverà nel mercato di gennaio. Lorenzo Pellegrini, prodotto del vivaio, esordirà solo nella stagione seguente. Davanti, scelta ampia: Gervinho e Totti i riferimenti, con Mattia Destro, Marco Borriello e Adem Ljajić.
Quella stagione si chiuse con 85 punti, record societario all’epoca, ma insufficienti per il titolo: la Juventus volò a quota 102.
L’ultima volta nel 2015
Uscendo dal perimetro delle 12 giornate, l’ultima volta che la Roma è stata prima in solitaria risale al 28 ottobre 2015: 3-1 all’Udinese e vetta momentanea. La squadra, sempre di Rudi Garcia, scese in campo con il 4-3-3: Szczesny in porta; Maicon, Manolas, Rüdiger e Digne in difesa; Florenzi, Nainggolan e Pjanic a centrocampo; Iago Falque, Gervinho e Džeko in attacco.
Quella stagione cambiò volto a gennaio: Luciano Spalletti subentrò a Garcia alla 20ª giornata, guidando la Roma al terzo posto e alla qualificazione in Champions. Percorso interrotto agli ottavi sia in Coppa Italia sia in Champions. Gli 80 punti finali non bastarono per il secondo posto, andato al Napoli a +2, mentre la Juventus chiuse a 91. Fu la prima volta nella storia della Serie A in cui tre squadre terminarono sopra quota 80.
