Molisano di nascita ma romano di adozione. La passione per il calcio ma anche per i murales e la fotografia, che ha deciso di unire per comunicare qualcosa: Lorenzo Verrecchia, per tutti Drugi, è il personaggio del momento e la sua opera riguardante Gasperini in versione stregone è una delle cose attualmente più chiacchierate del mondo Roma, tanto da arrivare anche allo stesso tecnico di Grugliasco. Cuore, grinta e sudore: questi gli ingredienti usati da Drugi che ben riflettono e sintetizzano i valori della squadra gasperiniana. Lo street artist racconta la sua passione e i suoi progetti, passati e futuri, nell’intervista a cura di Andrea Leopardi della redazione.
Da dove nasce questa passione per la Roma?
“Nasce da mio padre, tifosissimo della Roma. Mi portò all’Olimpico quando avevo tre anni. La mia vita ora, anche per questioni sentimentali, è divisa tra Roma e il Molise. Sono stato adottato dalla Capitale”.
A quale murales sulla Roma è più affezionato?
“Non è tanto che ho unito queste due passioni e quello su Ranieri è stato il primo realizzato: a quello sono molto legato, così come al bambino con la maglia di Totti, l’unica fotografia reale diventata poi opera. Il mio nome ha cominciato a circolare e non mi aspettavo questo successo. Io faccio questo per passione e per comunicare qualcosa, anche se poi a ognuno può arrivare un messaggio diverso. Ciò che faccio resta poi alla gente. Dietro c’è tanta voglia di farlo”.
Parliamo del murales su Gasperini, arrivato anche al tecnico stesso, il quale ha apprezzato anche i giusti ingredienti: in cosa è un mago?
“Sono un grande fan di Harry Potter e in questo periodo rivedo i film. Ho associato Gasperini a quel mondo, anche perché credo che il merito di ciò che stiamo facendo sia suo. Indipendentemente da dove arriveremo, sta facendo qualcosa di grandioso. La squadra ha identità e non si ferma mai. Non mi aspettavo un suo commento: è stato molto disponibile e mi ha fatto piacere”.
Mi parla degli incontri con Bruno Conti, Mancini e Pellegrini?
“Il primo che ho incontrato è stato Bruno Conti: avevo fatto il murales riguardante lui e Maradona. Tramite il figlio mi sono messo in contatto e mi ha invitato a Trigoria. Mancini l’ho contattato per il murales fatto durante gli ottavi di Europa League contro il Bilbao: purtroppo non ha portato bene. Pellegrini invece ha commentato un mio post su Instagram, così ho colto la palla al balzo e gli ho scritto: è stato molto bello incontrarli”.
Idee sul prossimo lavoro a tema giallorosso?
“Ne ho pronto un altro sull’identità dei tifosi della Roma: sarà molto significativo. Aspetto solo il momento giusto per renderlo pubblico”.
